Ufficio stampa: No, non devi essere (necessariamente) “amico del giornalista”

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“Ma se nessuno mi conosce come potrò arrivare a ottenere una pubblicazione su un quotidiano o uno spazio all’interno di un programma televisivo?”

Porsi questa domanda, quando si è all’inizio del proprio percorso, è lecito (e normalissimo).

C’è anche chi afferma che per riuscire a vedere il proprio nome o quello della propria azienda sulle pagine di un grande media sia necessario essere amico/a di qualcuno della redazione.

Qualcuno crede che sia valida la regola del “sono amico di X e allora pubblichi qualcosa su di me”.

Cosa penso di questa convinzione? Be’, mi allontano completamente da questa credenza.

Non escludo che possano verificarsi episodi simili, ma questa dinamica NON rappresenta la regola. E il fatto di conoscere qualcuno all’interno di una redazione NON è un requisito indispensabile per riuscire ad ottenere una pubblicazione.

Come faccio a dirlo? Perché lo posso DIMOSTRARE tranquillamente e all’interno di questo blog trovate diversi esempi reali (con screenshot di mail) che testimoniano questo fatto.

“Si può ottenere un servizio su una tv nazionale senza conoscere giornalisti di quella redazione, ma solo partendo da una mail?”

Sì. E lo dimostro concretamente in questo articolo.

Perché per me è importante ribadire più volte questo concetto?

Perché spesso rappresenta una barriera. Perché c’è chi ha la tendenza a usare certi concetti come giustificazioni.

Può sembrare banale, ma vi assicuro che non è raro sentire affermazioni che si basano su questo pensiero: “I giornali parlano di X e non di me, perché X ha agganci e amicizie tra i giornalisti“.

Questo potrà capitare come singolo caso, in un singolo contesto, ma se ad esempio tutti i media che trattano notizie legate al mondo tech parlano di una determinata startup non è perché l’imprenditore ha agganci in ogni redazione…

Se molti media parlano di una startup (escludendo delle rare eccezioni negative, dove i media vengono “manipolati” o si lasciano “manipolare”…), solitamente è perché questa azienda ha saputo sviluppare correttamente un’azione di PR che è stata in grado di incontrare gli interessi dei giornalisti (oltre, chiaramente, ad avere un progetto valido tra le mani).

Probabilmente la startup in questione avrà impostato una strategia di digital PR efficace, probabilmente avrà trovato gli angoli giusti per comunicare e comunicarsi, probabilmente avrà intercettato in modo corretto i singoli giornalisti (che non significa “farseli amici”, ok?).

Ricordati che…

NON DEVI ESSERE NECESSARIAMENTE AMICO DEL GIORNALISTA PER OTTENERE UN ARTICOLO

Ma…

  • Devi saper comunicare in modo corretto con i media.
  • Devi sapere costruire un piano di creazione e di diffusione di comunicazioni, partendo dagli obiettivi che vuoi raggiungere.
  • Devi costruire diversi angoli di comunicazione
  • Devi saper tradurre i tecnicismi in un linguaggio adatto ai media
  • Devi conoscere le modalità per impostare un flusso di comunicazione efficace con i professionisti dei media
  • Devi cogliere i punti chiave per riuscire a realizzare più versioni di una stessa comunicazione, oguna con un taglio leggermente diverso (ma utilissimo per andare a intercettare media differenti)

Non dimenticare, però, il primo – INDISPENSABILE – punto:

  • La validità del tuo prodotto/servizio/progetto

(le PR non salvano prodotti e servizi non funzionanti, non validi. Le PR – sane – supportano prodotti e servizi che hanno un valore)

Se svilupperai e metterai in connessione tutti questi punti nel modo adeguato, allora “conoscere” un giornalista di una redazione non rappresenterà il passaporto per riuscire a ottenere una pubblicazione riguardante la propria azienda.

[parlo sempre di contenuti NON a pagamento]

LA “FORNITURA” DI INFORMAZIONI REALI, VERITIERE, MEDIATICAMENTE INTERESSANTI BATTE LA “CONOSCENZA” DEL GIORNALISTA

(o comunque permette di competere ad armi pari, in alcuni contesti…)

Se sarete in grado di creare comunicazioni MEDIATICAMENTE INTERESSANTI allora difficilmente un media vi ignorerà.

Non attirerete l’attenzione di tutti i magazine e quotidiani, certamente, ma alcune testate vi prenderanno in considerazione.

Non è una frase motivazionale o la classica “frase fatta”. Si tratta semplicemente di una considerazione sulla base di qualcosa che ho vissuto (e vivo quotidianamente) nel mio percorso professionale. Tutto quello che leggi qui è basato su esempi reali, che riporto passo dopo passo in questo blog (un altro esempio aggiuntivo lo trovi qui).

Per prima cosa, infatti, devi realizzare e fornire (nel modo corretto, con il linguaggio giusto) comunicazioni interessanti agli occhi dei media. E ogni comunicazione dovrà avere un taglio adatto agli argomenti che tratta la testata giornalistica che stiamo contattando. Il taglio è fondamentale (e troppe volte viene sottovalutato).

Questa azione, nella peggiore delle ipotesi, gioca ad armi pari con la “conoscenza del giornalista”.

Nella migliore delle ipotesi (o in una condizione assolutamente normale) questa attività supererà la “conoscenza”.

I giornalisti hanno fame di contenuti interessanti, veritieri e informativi. E un ufficio stampa è in grado di confenzionarli e fornirli ai media, per dare loro tutte le informazioni su cui costruire dei pezzi o dei servizi. Un ufficio stampa deve saper collaborare con giornalisti e professionisti dei media e il modo migliore per collaborare con un giornalista (a prescindere da un’amicizia o da una conoscenza che ci lega a lui/lei) è fornirgli un contenuto mediaticamente interessante e informativo.

Qui trovi un altro caso studio che testimonia la pubblicazione di un servizio tv nazionale (e la totale mancanza di rapporti personali precedenti con la giornalista contattata).


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RISORSE:

PDF GRATUITO: “Come contattare i giornalisti”: http://bit.ly/2HAuHY7

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Ufficio stampa: No, non devi essere (necessariamente) "amico del giornalista"
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Ufficio stampa: No, non devi essere (necessariamente) "amico del giornalista"
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Per ottenere una pubblicazione su una testata giornalistica non devi (necessariamente) essere amico di un giornalista o di "qualcuno della redazione". Una riflessione su una credenza che a volte viene espressa.
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Redazione

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