Come coltivare un rapporto di fiducia professionale con i giornalisti

GIORNALISTI

Uno degli aspetti più interessanti relativi al mondo delle digital pr riguarda il rapporto che intercorre tra ufficio stampa e giornalista.

- Breve premessa: come molti altri colleghi, anche io sono stata da entrambe le parti della medaglia. -

Ho lavorato, infatti, per diversi anni per alcune testate giornalistiche ed ho vissuto sulla mia pelle la vita professionale di chi si occupa di scrittura di articoli, interviste, ecc. Per questa ragione, credo che il giornalista debba essere posto nelle condizioni di svolgere il proprio lavoro nel miglior modo possibile e noi uffici stampa e digital pr specialist dobbiamo cercare di aderire a delle azioni professionali che permettano l’alimentazione di questa condizione. Lavorare in modo che il giornalista sia facilitato nel proprio lavoro di ricerca delle informazioni e di stesura di un articolo è fondamentale.

Quando si entra nel merito del discorso, a questo punto i non addetti ai lavori mi chiedono spesso quale sia il segreto per collaborare nella maniera corretta con chi si occupa della pubblicazione dei nostri contenuti.

Essenzialmente, credo che sia essenziale partire da due presupposti imprescindibili:

  • Rispetto. Non sto parlando solamente di rispetto verso la sua persona che, penso, debba essere dato per scontato. In questa sede mi riferisco al rispetto professionale dei suoi tempi e delle scadenze che propone. Ad esempio, se si mostra interessato al nostro progetto e ci chiede di ricevere delle foto o un video di approfondimento entro una determinata data, non possiamo pensare di ritardare ed ottenere comunque la pubblicazione.
    La scadenza va rispettata sempre al 100%, perchè non è il giornalista che si deve adattare alle nostre esigenze, ma siamo noi che abbiamo il compito di rendere il processo editoriale il più semplice e rapido possibile. È chiaro, quindi, che la creazione di contenuti, come del resto abbiamo già visto in altri articoli, è un passo che va compiuto prima del contatto con i media. Comunicati stampa, foto e filmati fanno parte di una base contenutistica che deve essere immediatamente disponibile, pronta ad essere inviata anche in giornata, nel caso in cui il giornalista abbia la necessità di produrre l’articolo o servizio in tempi brevi. Ricordatevi sempre che i tempi di pubblicazione non dipendono mai da voi e che è nel vostro interesse ottenere l’esposizione sui media.

    Tengo ad enfatizzare questo aspetto in quanto troppo spesso mi capita di vedere addetti alle pr mettere sotto pressione i giornalisti, pensando esclusivamente ai propri bisogni e mai a quelli di chi sta dall’altra parte. [NON adottate mai queste tecniche, perché alla lunga NON pagano.]


    Inoltre, è fondamentale rispettare le richieste del giornalista. Se, ad esempio, pone un vincolo sul numero di battute del contenuto, virgolettato, dichiarazione, ecc o su una serie di risposte ad alcune domande, è essenziale attenersi alle sue istruzioni. Sicuramente, infatti, ci sarà un motivo molto valido dietro alle sue esigenze. Magari l’intervista verrà pubblicata in forma cartacea, che rappresenta una flessibilità minore rispetto ai contenuti online, oppure lo spazio dedicato al suo articolo deve rientrare in determinati parametri. Insomma, non potete sempre sapere il perchè, ma è vostro compito seguire le sue direttive.
  • Fiducia professionale. Nei confronti del giornalista va coltivato un rapporto di fiducia professionale. Dobbiamo capire, fin da subito, che non possiamo controllare o influenzare quello che scriverà nell’articolo e che, soprattutto, non abbiamo il diritto di imporre ciò che riteniamo vada inserito. È essenziale, quindi, non essere invadenti e comprendere che si tratta della sua professione, non della nostra. Certamente, grazie ad un comunicato stampa ben realizzato possiamo mettere in luce gli aspetti che noi riteniamo salienti, ma alla fine sarà lui a decidere cosa inserire e cosa escludere, quale registro linguistico adottare e come impostare l’articolo. Su tutto questo noi non abbiamo potere ed è giusto che sia così. La fiducia professionale, a mio modo di vedere, è essenziale nelle digital pr. Bisogna ricordarsi, infatti, che l’accento va posto sulla “r” di relazioni e la fiducia deve essere la base di partenza, se si vuole costruire un rapporto lavorativo a lungo termine.  E la difucia professionale si costruisce prevalentemente con un’attenzione precisa e costante alla qualità e alla rilevanza dei contenuti che mandiamo al giornalista. I contenuti hanno la precedenza sul “contatto giusto”. Concentriamoci quindi sullo sviluppo di contenuti in grado di rispondere a determinate esigenze editoriali, che variano da testata a testata.
    Chiaramente, nel caso di errori importanti, come dei dati non veritieri, è un nostro diritto (e dovere) far notare lo sbaglio, ma la nostra possibilità di “revisione” deve limitarsi a questo.

Come avrete potuto vedere, il giornalista avrà piena libertà sulla produzione dell’articolo. Ciò non significa, però, che voi non potete dirottare la sua attenzione su un aspetto particolare, che tenete venga messo in mostra. Come? Sicuramente non scrivendogli di “scrivere questo, questo e questo”, ma proponendogli contenuti informativi di alta qualità, all’interno dei quali far comparire gli aspetti mediaticamente più interessanti della vostra attività.

Ricordatevi sempre che state parlando con un professionista dell’informazione, il cui compito non è quello di promuovere l’azienda, il prodotto o il servizio, ma di dare al pubblico nozioni fruibili e che possano suscitare in loro un certo interesse. Bisogna, quindi, staccarsi dall’idea che proponendo contenuti esclusivamente promozionali si possa raggiungere qualsiasi risultato: molto spesso, questa tipologia di comunicato stampa viene spostata nel cestino nel giro di pochi secondi. Con ciò, chiaramente, non si vuole dire di evitare la menzione del proprio progetto, anzi, alla fine lo scopo delle digital pr è proprio quello di attirare l’attenzione dei media su di noi.

Tuttavia, esistono delle metodologie da seguire, spiegate anche nel mio corso “Digital PR e Media Relations”, grazie alle quali è possibile portare in superficie la nostra realtà, senza cadere nelle logiche di uno spot pubblicitario. Concentriamoci sulla storia, le difficoltà superate, i traguardi raggiunti, le dinamiche che governano il nostro settore e lasciamo perdere le dichiarazioni promozionali: al giornalista e al pubblico non interessano.


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RISORSE:

PDF GRATUITO: “Come contattare i giornalisti”: http://bit.ly/2HAuHY7

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Redazione

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