[INFOGRAFICA] I numeri da conoscere prima di iniziare una campagna di PR

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Qualche tempo fa, ci siamo imbattuti in un’infografica (http://www.iscribblers.com/infographics/48-compelling-stats-to-know-before-starting-a-pr-campaig/) che metteva in luce alcune delle cifre che regolano il mondo delle PR. Una panoramica chiara, che mostra alcuni numeri in grado di dare delle indicazioni preziose a chi si appresta a iniziare una campagna di PR e media relations.

In questo articolo andremo a esaminare alcune delle statistiche più interessanti di questa infografica.

EARNED MEDIA VS PAID MEDIA

Un primo punto ha messo in risalto la differenza di percezione tra i contenuti “naturali”, “guadagnati” (ad esempio, articoli, interviste su media tradizionali) e i contenuti sponsorizzati e “pagati”. Il 92% dei lettori, infatti, apprezza maggiormente i primi. 

Questo sottolinea la profonda preferenza per contenuti informativi e non promozionali.

Inoltre, non dobbiamo dimenticare che questo apprezzamento da parte del pubblico ha un effetto diretto sulle aziende. Dati alla mano, infatti, le società quotate in borsa che prestano particolare alla propria immagine, nel corso del tempo guadagnano un rialzo sulle proprie azioni tra il 5% ed il 7%.

NUMERO DEI COMUNICATI STAMPA

Un secondo dato riguarda il numero di comunicati stampa e proposte editoriali che ogni giorno i giornalisti devono valutare.

Il 40% dei redattori si trova ad affrontare oltre 20 proposte al giorno, l’11% riceve 50 proposte, mentre l’8% vede superare il centinaio di contenuti inviati. Che cosa significa questo? Che il comunicato stampa deve essere scritto al meglio, per poter ottenere un risultato mediatico, uno spazio.

Chiaramente, questo alto numero di comunicati stampa che i giornalisti ricevono quotidianamente, comporta un tempo limitato che può essere dedicato ad ogni proposta. 

Il 70% dei redattori, infatti, spende al massimo 1 minuto per la lettura di ogni messaggio. Questo significa che l’email di presentazione del contenuto ed il titolo del comunicato devono essere accattivanti e mediaticamente interassanti, in modo che il giornalista possa comprendere immediatamente ciò di cui si sta parlando. 

Dai dati emersi possiamo trarre una prima conclusione: il comunicato stampa deve essere informativo e non esclusivamente promozionale. Capita che ci venga richiesto esplicitamente di produrre un comunicato “pubblicitario”, ma è una dinamica dannosa per l’azienda. Il ruolo del giornalista, infatti, abbraccia l’informazione e non il linguaggio e l’approccio pubblicitario. Il ruolo del giornalista è informare i lettori, non sottoporre loro dei contenuti pubblicitari.

Aggiungendo poi il dato riportato nell’infografica, è facile giungere alla conclusione che è assolutamente inutile inviare comunicati stampa che puntano solamente a mettere promuovere un prodotto o servizio.

Fare leva su contenuti mediaticamente interessanti è la chiave per catturare l’attenzione del giornalista ed iniziare a stabilire un rapporto professionale che possa essere profittevole per entrambi. 

LE 5 W DEL GIORNALISMO

Un altro punto fondamentale, sul quale il 68% dei redattori è d’accordo, riguarda l’essenzialità delle informazioni contenute. Dovendo apportare un contributo informativo, infatti, è bene limitarsi ai fatti, senza dilungarsi in speculazioni retoriche o abbellimenti stilistici.

Il comunicato stampa perfetto va dritto al punto, propone dei dati essenziali, precisi e di alto interesse mediatico.

Per fare ciò, è chiaro che il focus non debba essere posto esclusivamente sull’azienda che si sta cercando di promuovere, ma tendenzialmente dovrebbe toccare anche il settore nel quale l’impresa è operativa ed offrire un contorno di nozioni che possa aiutare ad inquadrare il progetto in questione.

IL MEZZO MIGLIORE PER CONTATTARE I GIORNALISTI

Ma qual è il mezzo migliore per entrare in contatto con una redazione? Nella nostra agenzia utilizziamo le email, praticamente in maniera esclusiva. Questo perchè, a nostro modo di vedere, si tratta ancora dello strumento più utilizzato dai parte dei giornalisti per la ricezione di potenziali contenuti. Inoltre, si tratta di un “veicolo” che permette di mantenere una certa “discrezione”, molto importante in un primo momento.

Anche in questo caso, i dati proposti dall’infografica ci danno ragione. L’81% dei giornalisti preferisce ricevere email per la proposta di comunicati stampa, mentre il restante 19% è suddiviso tra social media, chiamate telefoniche e form di contatto.

Anche per quanto riguarda il follow up, l’invio di un’email rimane ancora il canale preferenziale per collaborare con un giornalista, in quanto il 64% ha espresso questa preferenza in ricerche recenti. 

IL TESTO DELLA MAIL

Nell’infografica è presente un altro dato che abbiamo trovato davvero interessante e riguarda proprio il testo delle email che accompagnano comunicato stampa. In questo caso, sembra che i giornalisti abbiamo opinioni abbastanza diverse tra loro. Quasi la metà, il 43%, ha affermato di prediligere un’esposizione chiara ed approfondita, mentre il 45% sembra preferire email corte e con le informazioni essenziali, esposte con elenchi puntati. 

L’IMPORTANZA DELL’OGGETTO DELLA MAIL

Infine, riporto un’ultima statistica che convalida, ancora una volta, il lavoro che svolgiamo ogni giorno nella nostra agenzia. Dedichiamo molto tempo alla scelta dell’oggetto dell’email, perchè siamo consapevoli di quanto questo sia importante per catturare l’attenzione dei giornalisti. Anche i dati ora ci danno conferma, in quanto l’85% di essi afferma di decidere di aprire o meno un messaggio proprio dall’oggetto. 

Analizzare attentamente questa infografica ci ha dato l’opportunità di validare ancora una volta alcuni dei concetti che applichiamo nella nostra agenzia e ci ha confermato che nel mondo delle pr è importante conoscere le strategie giuste (e non le persone “giuste”).

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